un tizio telefona al padre che non sente
Giovanni doveva fare una telefonata urgente a suo padre, il signor Antonio, un uomo anziano e testardo che si rifiutava categoricamente di usare l’apparecchio acustico. Antonio viveva da solo in una fattoria isolata, e ogni comunicazione era un’impresa epica. Giovanni si sedette, si preparò psicologicamente, e compose il numero.
Antonio rispose dopo il decimo squillo, la voce che urlava: “PRONTO? CHI PARLA? PARLA PIÙ FORTE, GIOVANNI! NON SENTO NIENTE! DEVI URLARE, SE VUOI CHE TI SENTA!”
Giovanni urlò nel telefono: “PAPÀ! SONO GIOVANNI! DEVO CHIEDERTI UNA COSA IMPORTANTE! TI RICORDI CHE TI HO CHIESTO DI COMPRARE IL SALE?”
“IL SALE? IL SOLE?” gridò Antonio. “COSA C’ENTRA IL SOLE CON ME? QUI FA FREDDO, GIOVANNI! DEVI PARLARE PIÙ FORTE! NON SENTO NIENTE! E NON GRIDARE!”
“NON STO GRIDANDO, PAPÀ! SONO IL TUO TELEFONO! DEVO CHIEDERTI DEL SALE! CI SERVE IL SALE PER CUCINARE!”
“COSA? VUOI CHE TI PRENDA UN CALICE?” chiese Antonio, confuso. “MA PERCHÉ VUOI UN CALICE? È DOMENICA? NON TI HO MAI VISTO BERE UN CALICE, GIOVANNI! SE DEVI BERE, BEVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO! MA NON BERE TROPPO!”
Giovanni si mise le mani nei capelli. “NO, PAPÀ! IL SALE! SALE! TI RICORDI CHE TI HO CHIESTO DI COMPRARE DUE SACCHETTI DI SALE GROSSO?”
“DUE SACCHETTI? DUE BAGNETTI?” gridò Antonio. “MA SEI PAZZO? NON PUOI FARE DUE BAGNETTI ALLA VOLTA! E POI, SE DEVI FARE UN BAGNETTO, FALLO NELLA VASCA! NON IN UN SACCHETTO! SEI STRANO, GIOVANNI! SEI STRANO!”
Giovanni decise di cambiare tattica. “PAPÀ! NON PARLIAMO DEL SALE! PARLIAMO DEL GATTO! TI RICORDI CHE IL NOSTRO GATTO SI CHIAMA MISTER?”
“MISTER? IL MISTERO?” urlò Antonio. “MA QUALE MISTERO? MI NASCONDI QUALCOSA, GIOVANNI? COSA HAI COMBINATO? DEVI DIRMI LA VERITÀ! SE NON ME LA DICI, NON TI PARLO PIÙ!”
Giovanni, esausto, si arrese. Urlò un’ultima volta, con tutta la forza che aveva in gola: “PAPÀ! TI VOGLIO BENE! CIAO!”
Antonio, con un tono di voce stranamente calmo, rispose: “ANCHE IO TI VOGLIO BENE, GIOVANNI! MA DIMMI: **PERCHÉ** MI STAI CHIAMANDO? NON HO SENTITO NIENTE! E NON URLARE! ADESSO VADO A MANGIARE. HO UN BEL PIATTO DI PASTA CON IL SALE. E POI, DEVO FARE UN BAGNETTO AL GATTO. LUI È L’UNICO CHE MI ASCOLTA!”
Giovanni riattaccò. Si sedette e si mise a piangere. Era un mistero: suo padre non sentiva nulla, ma sapeva tutto. E l’unica cosa che Giovanni aveva imparato era che, a volte, **il silenzio è l’unica vera forma di comunicazione.** E doveva comprare il sale. Molto sale.
