una ragazza si confida con la sua migliore
Martina e Sara, due amiche inseparabili dall’epoca delle medie, erano sedute in un caffè, intente in una delle loro conversazioni esistenziali. Martina aveva un problema serio, e Sara era lì per ascoltarla, armata di pazienza e di un bicchiere di vino rosso.
Martina sospirò. “Sara, devo dirti una cosa che mi tormenta da settimane. Riguarda Marco. Il mio fidanzato. Penso che mi stia nascondendo qualcosa. È troppo strano. Passa ore al telefono, sussurra, e quando gli chiedo con chi parla, mi dice che è ‘lavoro’. Ma Marco non lavora! Marco è un disoccupato che gioca ai videogiochi! È un tradimento, Sara! È un tradimento!”
Sara la guardò con calma. “Martina, non tirare subito le somme. Forse Marco ha trovato un lavoro segreto. Un lavoro che non può dirti. Forse è una spia. O un agente segreto. O magari ha trovato un lavoro come assaggiatore di gelato. Non devi pensare subito al peggio.”
Martina scosse la testa. “No, Sara. È un tradimento. L’ho seguito. L’ho seguito fino a un palazzo in periferia. È entrato in un appartamento. È rimasto lì per due ore! E quando è uscito, aveva un sorriso strano, un sorriso diabolico. È una donna, Sara! È una donna! Lo so!”
Sara si strinse nelle spalle. “Martina, devi essere razionale. Forse Marco è andato a trovare sua nonna. Magari sua nonna è malata e lui le porta da mangiare. Non devi pensare al peggio. E poi, se ti tradisce, lascialo! Non merita la tua attenzione.”
Martina si fece seria. “Sara, ho scoperto la verità. Sono andata in quell’appartamento, ho bussato, e mi ha aperto una donna. Una donna alta, bionda, con gli occhi verdi. E sai cosa mi ha detto? Mi ha detto: ‘Ciao, sono la coach di Marco. Lo sto aiutando a trovare un lavoro. E lo sto aiutando a smettere di giocare ai videogiochi’. Sara! Non è un tradimento! **È peggio!**”
Sara si spaventò. “Peggio? Cosa c’è di peggio di un tradimento?”
Martina urlò: “Marco sta cercando un lavoro! Un lavoro vero! E non vuole dirmelo perché ha paura che io mi arrabbi! E la cosa peggiore è che la coach gli ha detto che deve smettere di giocare ai videogiochi! Non posso vivere con un uomo che non gioca ai videogiochi, Sara! È una condanna! È la fine della nostra relazione!”
Sara la abbracciò, cercando di consolarla. “Martina, non preoccuparti. Marco non troverà mai un lavoro. E la coach non gli farà smettere di giocare ai videogiochi. Marco è un disastro, lo sai. Ma dimmi: la coach è carina? È single?”
Martina rispose, con un sorriso malizioso. “Sì, è carina. E non è single. È sposata. E a proposito, Sara, ho anche scoperto che Marco ha venduto la sua collezione di videogiochi per pagare la coach. Non te l’ho detto perché sapevo che ti saresti arrabbiata.”
Sara si alzò di scatto. “Ha venduto i videogiochi? Ma erano da collezione! Valutavano una fortuna! Martina, tu sei pazza! E Marco è un idiota! Adesso, andiamo a casa sua. Dobbiamo recuperare i videogiochi. E a proposito, hai visto dove ho messo la mia penna d’oro?”