una donna decide di mettere in ordine dentro
Carla, dopo aver letto l’ennesimo libro sull’organizzazione domestica e la felicità interiore, decise che era ora di cambiare vita. Stanca del caos che regnava nel suo armadio e, di riflesso, nella sua anima, prese una decisione epocale: avrebbe messo in ordine **dentro** di sé, e poi, forse, avrebbe affrontato l’armadio del marito, che era un vero e proprio ecosistema.
Si sedette in posizione del loto sul tappeto del soggiorno, accese un incenso profumatissimo e chiuse gli occhi. Doveva trovare il suo “centro” e liberarsi di tutte le energie negative accumulate in anni di bollette non pagate e riunioni condominiali noiose. “Via la rabbia! Via l’ansia! Via il rancore verso il vicino che ha parcheggiato male!” mormorò.
Dopo circa mezz’ora di meditazione, sentì una vocina nella sua testa, forte e chiara. Era la sua coscienza, ma suonava stranamente come sua madre. “Carla, ma che fai? Sei seduta per terra, in mezzo alla polvere. Ma non ti vergogni? Alzati e vai a lavare i piatti che sono nel lavello da ieri. Quella non è meditazione, è pigrizia zen. E il rancore lascialo stare, è l’unica cosa che ti tiene in forma. Ti ricordi che il vicino ha rubato la tua torta di compleanno l’anno scorso? Quello è un rancore sacro, non devi liberartene!”
Carla scosse la testa, cercando di zittire la voce. “No, mamma! Devo liberare il mio spirito! Devo trovare la pace interiore!”
La vocina si fece più forte. “Pace interiore? Ma hai dimenticato che hai nascosto il telecomando del marito per due giorni? Sai che non lo sopporta. Quello era un piano geniale, e tu ora vuoi buttare via la soddisfazione? E poi, che cos’è quella nuvola di fumo? Stai bruciando la casa? E cosa diavolo ti ha detto la tua amica Marta? Non fidarti di lei, vuole solo rubarti il tuo giardiniere!”
Carla aprì gli occhi di scatto. L’incenso stava effettivamente facendo troppo fumo, e il ricordo del telecomando nascosto le strappò un sorriso diabolico. Forse la pace interiore non era così divertente. Decise che la sua vita era molto meglio con un pizzico di caos e una sana dose di rancore sacro. L’armadio del marito poteva aspettare. Dopotutto, aveva bisogno di un posto dove nascondere il nuovo libro di gossip. E non si sarebbe mai liberata del giardiniere. Mai. **Il caos era il suo ordine, in fondo.**