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tornando ad arcore nella sua splendida mercedes

tornando ad arcore nella sua splendida mercedes

Il Cavaliere, dopo una lunghissima giornata di impegni politici e riunioni con dirigenti stranieri, si lasciò cadere sui sedili in pelle della sua Mercedes blindata, che si stava dirigendo verso la residenza di Arcore. Era stanco ma soddisfatto: la sua ultima trovata mediatica aveva fatto il giro del mondo in meno di cinque ore, e si sentiva un genio della comunicazione.

Si rivolse all’autista, un uomo di fiducia che aveva visto e sentito cose che avrebbero riempito un’enciclopedia di pettegolezzi. “Gigi, dimmi, che ne pensi del mio ultimo discorso sulla ‘felicità del contribuente’? Non è stato eccezionale? Ho usato un paio di battute che ho sentito in un film di Totò, ma nessuno se n’è accorto!”

Gigi, che non si scomponeva mai, rispose con la sua solita calma professionale: “Certo, Cavaliere. Un discorso potente, come sempre. Ma c’è una cosa che vorrei chiederle, se non la disturbo troppo.”

Il Cavaliere si mise più comodo. “Ma figurati, Gigi! Spara! Sei l’unico che mi dice la verità, a parte mia madre, ma lei mi parla solo di quanto sia pallido e magro.”

Gigi aggiustò lo specchietto retrovisore. “Ecco, Cavaliere, è una questione che mi assilla da tempo. Vedo che lei ha successo in tutto: politica, affari, comunicazione, calcio… C’è un solo piccolo mistero che non riesco a spiegarmi. Lei ha centinaia di dipendenti, migliaia di sostenitori, una rete di conoscenze che copre il mondo intero. Eppure, ogni giorno, lei si mette personalmente a chiamare un centralino anonimo di un call center per lamentarsi della sua bolletta del telefono. Perché lo fa, Cavaliere? È il suo modo per restare in contatto con il popolo?”

Il Cavaliere divenne rosso, poi scoppiò in una risata fragorosa. “Ah, Gigi! Vedo che hai sentito! Ma non è il mio modo di stare vicino al popolo, è il mio modo per **scaricare lo stress**! Pensa che soddisfazione! Dopo aver stretto la mano a capi di stato e firmato contratti da miliardi, non c’è niente di più terapeutico che gridare a un povero ragazzo a ore per mezz’ora che la ‘Fibra Ottica’ è una truffa! Mi fa sentire un uomo normale per una volta. E poi, a dire il vero, la mia bolletta è **davvero** troppo alta!”

Gigi annuì in silenzio. “Capisco, Cavaliere. Terapia del popolo. Allora, la prossima volta che la chiamano, le passo io la cornetta.”