Durante un processo in un piccolo paesino, l’avvocato dell’accusa chiama al banco il primo testimone, che è una donna anziana.
L’avvocato si avvicina e, per verificare lo stato mentale del teste, le chiede: “Signora Palmiri, lei sai chi sono io?”
La donna sorride e con la tipica calma delle persone anziane, risponde: “Sì, avvocato
Borromeo. La conosco fin da quando era bambino e, sinceramente,
le dico che lei è stato una grande delusione per i suoi genitori.
Dice in continuazione bugie, crede di sapere tutto, è molto arrogante, violento, tradisce sua moglie e, peggio ancora, manipola le persone.
Quindi sì signore, la conosco molto bene.”
La stanza viene invasa da un silenzio molto pesante, l’avvocato è spiazzato, non si aspettava una risposta simile e non sa che cosa fare.
Un istante dopo ha l’illuminazione, quindi indica la stanza e chiede all’anziana signora: “Conosce l’avvocato della difesa?”
Di nuovo, con la stessa calma, la donna risponde: “Certamente, conosco il signor Villa sin da quando è nato. Anche sua madre, vedova, non è fiera di lui.
Le somiglia molto, Signor Borromeo, ma è anche un fannullone, un imbroglione e un corrotto. Fin da ragazzo è sempre stato un debole e, per sua disgrazia,
ha problemi con il bere: gli basta un bicchiere e perde il lume della ragione. Non riesce ad avere una relazione normale con nessuno e, proprio come lei,
è uno dei peggiori avvocati della zona. Senza contare poi che tradisce la moglie con due donne, e una di loro è propri sua moglie, avvocato Borromeo.
Ecco, ancora una volta rispondo sì, conosco il signor Villa.”
L’avvocato difensore sbianca, mentre il giudice invece chiede immediatamente ai due
avvocati di avvicinarsi e sottovoce ringhia: “Se uno di voi due, chiede a questa donna se mi conosce, gli faccio fare una brutta fine