0

due donne parlano dei rispettivi figli

due donne parlano dei rispettivi figli

Laura e Monica, due amiche di lunga data, si incontrarono per un caffè nel solito bar del centro. Dopo i convenevoli e i pettegolezzi di rito, la conversazione virò inevitabilmente sul loro argomento preferito: i figli, l’unico motivo di orgoglio e disperazione nelle loro vite.

Laura sospirò. “Monica, il mio Marco mi sta facendo impazzire. È all’università, ma sembra che l’unica cosa che studi sia il sonno. Vive in casa, non lava mai un piatto, e la sua camera è una miniera di vestiti sporchi. Gli ho chiesto di aiutarmi con la spesa, e mi ha risposto che ha ‘impegni accademici improrogabili’. Penso che diventerà un parassita professionista.”

Monica sorrise con un’aria di superiorità. “Capisco, Laura. Ma tu devi essere più forte. Il mio Paolo, invece, è un vero genio. Si è laureato con il massimo dei voti, ha già due aziende, e ha comprato un appartamento in centro. Lavora dalle sei del mattino alle undici di sera. È un figlio modello. Non mi dà mai preoccupazioni. L’unica cosa che mi preoccupa è che non ha tempo per la fidanzata.”

Laura si sentì un po’ in colpa. “Accidenti, Monica. Hai un figlio perfetto. Il mio Marco, invece, non ha nemmeno un lavoro part-time. L’unica cosa che fa è giocare ai videogiochi con i suoi amici.”

Monica, con aria solenne, disse: “Ti dirò un segreto, Laura. La differenza tra i nostri figli è l’educazione. Io ho insegnato a Paolo il valore del sacrificio e della disciplina. Tu sei stata troppo permissiva con Marco. Devi essere dura, Laura. Molto dura.”

Proprio in quel momento, il cameriere si avvicinò al tavolo e si rivolse a Monica. “Signora, mi scusi. C’è una chiamata urgente per lei. È il signor Paolo.”

Monica prese il telefono con un sorriso orgoglioso. “Ciao, tesoro! Che c’è? Ti serve qualcosa?”

Dall’altra parte della linea, Paolo urlava: “Mamma! Ho un problema enorme! La mia domestica si è licenziata, e non so come accendere la lavatrice! E ho fame! Ho bruciato l’ultima pizza che avevo nel congelatore! Devi venire subito a casa mia e sistemare tutto, mamma! Altrimenti, perdo un’importante riunione su Zoom! E a proposito, **hai pagato la bolletta del gas?** Se no, non posso fare il bagno, e non posso andare al lavoro! Ti prego, mamma!”

Monica, rossa in viso, balbettò: “Sì, tesoro, arrivo subito! Non ti preoccupare!” Riattaccò il telefono e guardò Laura, che stava sorseggiando il suo caffè con un’espressione neutra.

“Allora, Monica,” disse Laura. “Cosa ha detto il tuo figlio ‘modello’?”

Monica, con un tono di voce stranamente calmo, rispose: “Ha detto che… ha un sacco di lavoro. E che mi ama. E che devo andare a casa sua per sistemare la lavatrice. E la bolletta del gas. E il cibo. E i piatti… Insomma, ha bisogno del mio aiuto. **È un genio, ma non sa cucinare un uovo.**”

Laura le sorrise. “Non preoccuparti, Monica. Il mio Marco non sa accendere la lavatrice, ma almeno sa cucinare una pizza congelata. E per quanto riguarda i piatti sporchi… beh, ho deciso che sono ‘sculture moderne’. Ma dimmi, Monica, hai bisogno di un passaggio per andare a casa di Paolo? Posso guidare io. Ma solo se mi offri un altro caffè. E se non mi fai la morale sulla mia educazione.”