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dice una donna a suo figlio

dice una donna a suo figlio

La signora Rossi, con le mani sui fianchi, guardava suo figlio, il quindicenne Andrea. Andrea aveva l’aspetto tipico dell’adolescente: pigro, scontroso e convinto che il mondo fosse un complotto contro la sua libertà. Stava sdraiato sul divano, con il telefono in mano, circondato da una pila di piatti sporchi che sembravano aver sviluppato una civiltà propria.

“Andrea! Alzati immediatamente da quel divano!” gridò la signora Rossi. “Guarda che disastro! La tua camera sembra un campo profughi, e qui non si respira. Non fare finta di non sentirmi! Ti ho chiesto di fare i compiti, di mettere in ordine la tua roba, e di portare fuori il cane che poverino, sta piangendo da due ore! Ma tu cosa fai? Sei lì, incollato a quel telefono, a guardare video di gente che mangia cose strane!”

Andrea sospirò, ma non si mosse. “Mamma, sto studiando. Sto facendo una ricerca sociologica sul consumo di media tra i giovani. E poi, il cane è una tua responsabilità, non mia. Tu lo hai voluto, tu lo porti fuori. E la mia stanza è un ‘laboratorio creativo’, non un campo profughi. È un disordine organizzato.”

La signora Rossi si avvicinò minacciosa. “Un laboratorio creativo? Ti metto in un laboratorio vero e ti faccio studiare la chimica! Senti bene cosa ti dico, Andrea: **il giorno in cui ti sposerai, voglio che la tua futura moglie sappia esattamente che tipo di marito la aspetta**! Voglio che lei sappia tutto del tuo disordine, della tua pigrizia, e del fatto che non hai mai alzato un dito per aiutarmi! Lo farai tu, Andrea! Glielo dirai tu!”

Andrea si sedette di scatto, improvvisamente interessato. “Davvero, mamma? Devo dirglielo io? E cosa dovrei dirle, esattamente?”

La signora Rossi sorrise, un sorriso che faceva presagire un piano geniale. “Le dirai: ‘Amore, sono un uomo fantastico, ma non cucino, non lavo, e lascio tutto in giro. Sono un disastro totale, ma ho anche una mamma meravigliosa che verrà a casa nostra ogni giorno per cucinare, pulire, e mettere tutto in ordine, proprio come faceva per me!'”

Andrea si illuminò in un sorriso entusiasta. “Mamma! Sei un genio! E allora, quando vado a prenderla? Ma, aspetta. Forse è meglio che tu le dica che non ho bisogno di cucinare, perché la mia futura moglie è brava a farlo. E che non ho bisogno di pulire, perché la mia futura moglie ha una domestica. Oppure, meglio ancora, che io farò il ricco, e lei farà la spesa. Mamma, sei la migliore! Ma adesso, devo tornare alla mia ‘ricerca sociologica’. Ehi, **perché** hai riso quando ho detto che diventerò ricco?”