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una donna va in prigione a trovare suo marito

una donna va in prigione a trovare suo marito

Maria andò al carcere di massima sicurezza per la sua visita settimanale al marito, Franco. Franco era in prigione da cinque anni, condannato per una sfortunata serie di errori contabili e una passione troppo accesa per le scommesse sui cavalli. Nonostante la situazione, Maria aveva mantenuto un umorismo affilato come un rasoio, che era l’unica cosa che teneva a galla la loro relazione.

Si sedettero di fronte al vetro divisorio, e Franco le prese la cornetta con un sospiro stanco. “Ciao, Maria. Come stanno le cose fuori? Spero bene. Qui è una noia mortale. Continuano a darci da mangiare quel pasticcio di carne misterioso che sa di cartone bagnato. Dimmi che mi hai portato la lasagna che hai promesso.”

Maria sorrise, un sorriso che non raggiunse i suoi occhi. “Ciao, Franco. Ti ho portato un sacco di cose. La lasagna, purtroppo, non posso. Sai, i controlli. Ma ho una notizia importante. Il nostro vecchio vicino di casa, il signor Antonio, è stato arrestato. È qui, in questo stesso carcere.”

Franco sgranò gli occhi. “Antonio? Il vecchio Antonio, quello che rubava il basilico dal nostro giardino? E cosa ha fatto? Ha cercato di svaligiare una banca?”

“No, Franco. È stato beccato per spaccio di droga. Hanno trovato un chilo di cocaina nascosto nel suo fienile.”

Franco si sentì improvvisamente alleggerito. “Un chilo di cocaina! Ma è fantastico! Hai visto, Maria? Ti avevo detto che eravamo sfortunati a vivere in quel quartiere. Ci sono dei veri criminali là fuori! Io sono qui solo per qualche pasticcio contabile, ma lui è un peso massimo! Finalmente avrò qualcuno di cui vantarmi in cortile. Per un momento ho pensato che fossimo gli unici a essere dei bravi ragazzi!”

Maria sospirò profondamente. “Franco, ti avevo detto che eravamo sfortunati ad avere quel vicino. E la parte peggiore è che gli hanno trovato la droga proprio nel fienile che tu hai costruito l’anno scorso. E sai perché lo hanno trovato? Perché gli ho detto io di cercare lì. Mi dispiace, Franco. Avevo bisogno di un po’ di spazio e non sapevo più dove mettere la roba che tu mi mandavi di nascosto dal carcere. Era la sua unica destinazione sicura. Adesso, concentrati. Quando uscirai, dovrai trovare un lavoro onesto. Il traffico di droga non è un business stabile, l’ho imparato a mie spese.”

Franco rimase senza parole. Dopo un minuto di silenzio, mormorò: “Ma… la lasagna, Maria? Me l’hai portata, almeno?”